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Posted by Alessandro On 16:56 0 commenti


La riforma delle scuole superiori partirà dall'anno scolastico 2010/2011. È quanto rende noto il ministero dell'Istruzione, spiegando che è stata presentata oggi ai sindacati la riforma del sistema dell'istruzione e degli ordinamenti scolastici. Provvedimento che sarà portato in Consiglio dei Ministri il 18 dicembre e che prevede anche l'avvio dal settembre 2009 della riforma del primo ciclo. «Parte da oggi - spiega Viale Trastevere - una vera e propria rivoluzione e riorganizzazione della scuola in Italia. La riforma ha come obiettivo quello di modernizzare l'offerta formativa in Italia ed è il risultato del lavoro di questo governo e dei precedenti ministri Moratti e Fioroni». In concreto, dal primo settembre 2010 partirà la riforma del secondo ciclo, inizialmente prevista per il primo settembre 2009, «per dare modo alle scuole e alle famiglie di essere correttamente informate sui rilevanti cambiamenti e sulle innovazioni degli indirizzi. In particolare sul secondo ciclo si aprirà un confronto con tutti i soggetti della scuola sull'applicazione metodologico-didattica dei nuovi regolamenti. I punti principali della riforma sono lo snellimento e la semplificazione degli indirizzi scolastici, più legame tra le richieste del mondo del lavoro e la scuola, il riordino degli istituti tecnici e più opportunità per le famiglie. In particolare saranno messe a regime le migliori esperienze delle sperimentazioni, l'aumento dello studio della lingua inglese, l'aumento delle ore scientifiche e di matematica».

«GLI ISTITUTI TECNICI PASSERANNO DA 39 A 11» Passerà da 39 a 11 il numero degli indirizzi degli istituti tecnici. È quanto ha deciso il ministero dell'Istruzione, spiegando che all'interno della riforma delle superiori ci sarà una vera e propria «riforma» proprio degli istituti tecnici, oltre ad una «riorganizzazione del sistema dei licei».

SODDISFATTI I DIRIGENTI SCOLASTICI In ordine alle notizie riguardanti lo slittamento dei provvedimenti governativi riguardanti la scuola al successivo anno scolastico, l'Associazione nazionale dirigenti scolastici (Andis) esprime il suo «giudizio favorevole». Secondo Gregorio Iannaccone, presidente dell'Associazione, si «eviterebbe una affannosa rincorsa al nuovo, rischiando di peggiorare l'attuale sistema, che pur con tutti i suoi problemi. consente il miglior funzionamento possibile della scuola italiana».

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